Rosario Facciorusso: e i suoi tanti ruoli nel Manfredonia (Dal libro: Manfredonia nel Pallone)

(Fonte: Manfredonia nel Pallone) Rosario Facciorusso è stato l’enfant prodige del calcio sipontino. Giovanissimo è stato convocato nella Nazionale juniores e nella Nazionale Dilettanti contro la Grecia il 17 aprile e 31 maggio 1970. Con la Puglia ha partecipato al primo trofeo Barassi del 25 al 26 aprile del 1970 classificandosi al terzo posto, allenato da Romano e La Torre.

Inoltre è stato il primo calciatore del Manfredonia ad essere acquistato dalla stessa società alle buste quando l’a.s. diventa Spa, in quanto ceduto al Barletta in comproprietà e quindi riscattato dei biancazzurri, per vendere poi il cartellino al Trapani.

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Rosario Facciorusso ha assunto ruoli variegati nella squadra sipontina; prima atleta e poi dirigente ed allenatore che ha attraversato almeno quattro decenni di sport e di football, a partire dagli anni ’70 come calciatore, negli anni ’80 come calciatore e direttore sportivo, negli anni ’90 come dirigente e allenatore; e nel 2000 ancora come direttore sportivo.

L’esordio con i delfini avvenne quando era poco più che sedicenne, il 26/04/1970 a Molfetta, con il risultato finale di 1 a 1, al centro di una difesa di “ferro” con Cisternino, Gaetano Totaro e Di Bari.

Abbiamo chiesto a Facciorusso, qualche suo ricordo in merito alla promozione del Manfredonia nel 1972/1973: “Arrivammo allo spareggio di San Marco nell’ultima giornata con gli stessi punti del Noicattaro. I sammarchesi erano già retrocessi. Noi facemmo la nostra partita ed andammo a vincere, mentre aspettavamo notizie positive dalla gara da Noicattaro dove c’era un nostro compagno di squadra Pierino Chiricallo che era squalificato e che ci aggiornava costantemente sulla partita. Noi e il Noicattaro eravamo due signore squadre che meritavamo il salto di categoria. Loro avevano Quadrello in porta ed in avanti Tavarilli che poi andrà a giocare a Bari.”

Manfredonia nel Pallone. A cura di Pasquale, Giovanni e Giuseppe Ognissanti

Altro episodio importante della carriera è la stagione 1984/1985 quando ritornerà definitivamente a Manfredonia dopo dodici anni trascorsi tra Sicilia, Salento, Campania e Lazio, e disputerà così l’ultima stagione come calciatore nella formazione che lo aveva visto sbocciare: “Ci siamo ritrovati in una situazione imbarazzante e cioè, purtroppo, dopo alcune partite Gori, che avevamo appena acquistato, dovette stare fuori cinque gare perché prese una brutta congiuntivite. Se Gori non avesse avuto quell’infortunio, noi quel torneo 1984/1985 l’avremmo vinto e saremmo andati in C2. Rinforzammo pure la difesa con un ragazzo tarantino, ottimo sulle laterali, e cioè Litti. Abbiamo perso il campionato per soli due punti. Purtroppo l’anno successivo allestimmo una buona squadra ma le cose non andarono bene perché Roncarati era un pò stanco e forse si ritrovava meglio nel ruolo di organizzatore e quindi di dirigente che di tecnico. Pertanto perdemmo una buona occasione per il salto di categoria”.

Rosario Fcciorusso giocherà l’ultima partita della sua carriera di calciatore contro il Vasto ’82 il 5 maggio 1985, 1 a 0 per il Manfredonia il risultato finale.

Poi comincerà la carriera di dirigente con una parentesi nella stagione 1985/1986 e dopo quattro anni di pausa, continuerà in Serie D, nel campionato 1990/1991.

TRATTO DA “MANFREDONIA NEL PALLONE”. STORIA CRITICA DEL CALCIO SIPONTINO. (1972/73-1990/91) VOLUME III. A CURA DI PASQUALE, GIOVANNI E GIUSEPPE OGNISSANTI.