Le origini
Nell’ottobre 1932 viene fondata, come da volontà del PNF, l’Associazione Sportiva Manfredonia. Nel 1933-1934 disputa il suo primo campionato in Seconda Divisione Pugliese ottenendo la promozione in Prima Divisione Interregionale (attuale Serie C). Retrocede subito, ma l’anno seguente, il 1935-1936, centra nuovamente la promozione in Serie C. Rimase in questa categoria fino al 1939-1940, anno della retrocessione in Prima Divisione Pugliese, ma nel 1940-1941 si iscrisse, per questioni economiche, alla Seconda Divisione Pugliese con la denominazione di Polisportiva Manfredonia.
Dal dopoguerra agli anni ottanta
Nel 1945 nascono numerose formazioni quali La Terra Apulia, La Sipontina, l’A.S. Manfredonia Benedetto Fatone e la Libertas. È proprio quest’ultima la formazione che si impone nel calcio sipontino la quale, nell’estate del 1950 cambia nome, fondendosi con la neonata A.S. Manfredonia e partecipando al torneo di Prima Categoria 1950-1951.
Nel 1951-1952 il Manfredonia, con l’allenatore Gai e il presidente Amedeo Del Vecchio riesce ad arrivare fino al campionato di Promozionestabilendo il primato nazionale di 106 gol in un torneo.
La stagione successiva si sfiora la IV Serie (Serie D), e negli anni a seguire la squadra non va oltre la Prima Categoria.
La squadra milita in Prima Categoria fino alla stagione 1966-67. In questo campionato con il presidente Saverio Petrangelo si conquista la tanto attesa IV Serie o Serie D e si arriva anche ai quarti di finale di Coppa Italia contro l’Impruneta.
Nel 1971-1972 la squadra retrocede in Promozione, ma la stagione successiva (1972-1973) riconquista la Serie D che viene mantenuta per 4 anni fino alla retrocessione nel 1977-1978.
Nel campionato di Promozione del 1978-79 il Manfredonia retrocede e 4 anni più tardi, nel 1981-1982, riconquista l’Interregionale (ex Serie D).
Gli anni novanta
Nella stagione 1990-1991 retrocede in Eccellenza.
La squadra retrocede in Promozione nel campionato 1994-1995. Nella stagione seguente sfiora la promozione nel campionato, che viene poi centrata nel 1996-97. In Promozione il Manfredonia toccherà il punto più basso della sua storia dalla stagione 1966-1967.
Nel 1998-1999 il campionato di Eccellenza viene vinto dal Locorotondo e il Manfredonia è promosso in Serie D dopo le vittorie negli spareggi contro il Venafro e l’Orlandina. Saranno quattro stagioni dove l’obiettivo è la salvezza, e questo è stato sempre raggiunto, anche con le partenze e l’avvicendarsi di parecchi allenatori. I proprietari del club garganico Troiano e Cozzolini non hanno né i mezzi né la possibilità di portare la squadra garganica a ben altri livelli.
Gli anni duemila
Nell’estate del 2003, dopo l’avvicendarsi di annunci e smentite, arriva l’attesa notizia: la S.S. Manfredonia Calcio è stata ceduta al giovane assessore comunale e provinciale Angelo Riccardi che ha rilevato il club con altri 20 imprenditori locali. Il vecchio stemma va in pensione, ne nasce uno nuovo più moderno e giovanile.


L’obiettivo è subito dichiarato: promozione in Serie C2. La panchina viene affidata ad Angelo Carrano, sostituito a metà campionato da Dino Bitetto; la squadra guidata da Emanuele Cancellato, Massimiliano Vadacca, Ahmed Apimah Barusso & co. non tradisce e vince il campionato di Serie D girone H 2003-2004 davanti alla Pro Vasto.

La successiva stagione sarà più avvincente dell’anno prima e la squadra di Bitetto vince anche il campionato di Serie C2 girone C 2004-2005
Durante il campionato di Serie C1 2005-2006, Bitetto viene esonerato dopo una serie di risultati negativi e al suo posto arriva Salvo Fulvio D’Adderio. Il Manfredonia si classificherà alla fine del campionato al 10º posto. L’anno successivo i biancocelesti vengono guidati prima da Danilo Pierini e successivamente da Francesco D’Arrigo e il Manfredonia si classifica 9º nel campionato di Serie C1 girone B 2006-2007 (il suo miglior piazzamento nella storia).




Con l’addio del D.S. Fabio Lupo arriva il più blasonato Giuseppe Pavone, noto alla cronaca sportiva per aver creato negli anni novanta la favola “Zemanlandia” con il Foggia. Come nuovo allenatore viene chiamato Raffaele Novelli, il direttivo societario programma di rifondare la squadra con giovani talenti di squadre di Serie A con un’età media di 19 anni. I risultati sperati non arrivano e il 24 dicembre 2007 l’allenatore viene esonerato alla 19ª giornata dopo aver raccolto soltanto 15 punti. Viene chiamato come nuovo allenatore il siciliano Andrea Pensabene. La stagione si rivelerà molto amara ed alla fine del campionato il Manfredonia retrocede in Serie C2 all’ultimo posto del girone A della C1 2007-2008 con 31 punti (come l’Hellas Verona, ma valgono gli scontri diretti).

Ai nastri di partenza del campionato di Seconda Divisione 2008-2009 (ex Serie C2) il Manfredonia arriva con la voglia di un pronto riscatto sotto la guida tecnica di Francesco D’Arrigo, tornato in riva al golfo dopo una stagione di lontananza. Dopo l’esonero di D’Arrigo il 17 febbraio 2009, viene promosso sulla panchina del Manfredonia Calcio Lorenzo Mancano già responsabile della formazione primavera. Ma quest’ultimo, dopo una pesante sconfitta a Melfi, ha creduto di non essere il tecnico giusto per risollevare le sorti della squadra sipontina, così il 6 marzo 2009 viene richiamato di nuovo D’Arrigo. A fine campionato la squadra arriva 14ª con 40 punti ed è costretta a salvarsi tramite i play-out contro l’Isola Liri, vincendo entrambe le partite.
Il 25 giugno 2009 durante l’assemblea ordinaria dei soci, viene nominato nuovo presidente del club garganico Michele Balzamo che succede ad Angelo Riccardi dopo 6 anni di gestione. Il 15 febbraio 2010 il presidente Balzamo rassegna le proprie dimissioni dopo diversi problemi societari. Sul campo la squadra allenata dal mister Giovanni Bucaro trova la salvezza nel campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2009-2010.

Gli anni duemiladieci
Al termine della stagione 2009-2010 la crisi societaria si aggrava, la società in vendita non trova acquirenti, il D.S. Matteo Lauriola passa al Torino FC, l’allenatore Giovanni Bucaro passa ad allenare la primavera della Juventus, segno che in riva al golfo si è lavorato bene. Le sorti del club vengono consegnate al neo-sindaco (nonché ex presidente) Angelo Riccardi, che tenta tutte le opzioni possibili per allargare la società a nuovi soci ed evitare la mancata iscrizione al campionato di Seconda Divisione Lega Pro del club garganico.
Il 9 luglio 2010 con un comunicato ufficiale del club la società comunica di non presentare ricorso all’esclusione della squadra dal campionato di Seconda Divisione per la stagione 2010-2011 decretato per inadempienze, e la conseguente retrocessione d’ufficio nei dilettanti. La storia anche legale della vecchia società ebbe fine tre anni dopo, l’11 settembre 2013, con la radiazione dalla FIGC per fallimento.[1]
Il 22 luglio 2010 nasce la base societaria dell’A.S.D. Manfredonia Football 1932 con soci Casalino e Sdanga e presidente Pasquale Pappalardo. Come primo atto la nuova società inoltra la domanda alla FIGC di prendere parte al successivo campionato di Serie D, ma la Federazione rigetta la richiesta e decide di far ripartire la squadra sipontina dal campionato 2010-2011 di Eccellenza.

Il 13 agosto 2010 viene ufficializzato l’arrivo di Karel Zeman (figlio di Zdeněk Zeman) come nuovo allenatore. Il 5 ottobre 2010 viene nominato nuovo presidente Lino Troiano (già presidente del club nel 2002-2003), dopo le dimissioni di Pappalardo, entra in società anche Lello Di Lascia. Il giorno seguente viene esonerato Karel Zeman, contestato dalla tifoseria perché, dopo 7 giornate, era riuscito ad ottenere solo 1 punto facendo precipitare la squadra all’ultimo posto.

Sulla panchina arriva il tecnico Matteo Zito (ex giocatore biancoceleste). Durante le giornate di campionato arrivano nuovi rinforzi tra cui Costa e Romito che avevano già militato nel club in Serie C. Il 9 dicembre 2010 Zito si dimette dopo il pareggio in casa con il Lucera (penultima), lasciando la squadra all’ultimo posto con 7 punti, 1 vittoria, 4 pareggi e 12 sconfitte.
La squadra viene affidata a Matteo D’Arienzo, già vice di Zeman e Zito. Il Manfredonia termina il campionato al 16º posto con 36 punti dopo una rimonta che ha fatto quasi sperare in una salvezza diretta. Il 1º maggio 2011 ha sconfitto per 1 a 0 lo Stefanizzi Sogliano nell’andata di semifinali play-out. L’8 maggio 2011 nella gara di ritorno della semifinale di play out pareggia 1-1 passando così il turno e accedendo alla finale dei play out vinta con il risultato di 1 a 0 dopo i tempi supplementari contro il Castellana, grazie ad una rete di Ivan Romito, disputata il 15 maggio 2011 sul campo neutro di Canosa di Puglia, conquistando il 13º posto e la tanto sospirata salvezza.


A fine stagione lascia la carica di presidente Lino Troiano dopo non esser stato riconfermato dal consiglio dei soci, e non viene rinnovato il ruolo di allenatore a mister D’Arienzo.
Il 28 giugno 2011 viene ufficializzato l’arrivo del nuovo allenatore Franco Cinque, scelta non condivisa dalla tifoseria e dopo dure contestazioni il 22 luglio 2011 arrivarono le dimissioni in blocco dell’allenatore e dell’intera società. Intanto il 12 luglio 2011 la società cambiava denominazione sostituendo al “Football” la parola “Calcio” come la squadra era storicamente conosciuta diventando A.S.D. Manfredonia Calcio 1932. Il 28 luglio 2011 dopo l’intervento del sindaco Angelo Riccardi, tecnico e presidente ritirano le dimissioni. Dal primo ottobre 2011 è stato nominato presidente Antonio Sdanga, già vicepresidente della compagine e socio di maggioranza.

Dal 25 marzo 2012, l’associazione sportiva si è dotata di un canale televisivo tematico visibile sul web e sulla piattaforma digitale terrestre[2].
Il 12 luglio 2012 il presidente Antonio Sdanga presenta le sue dimissioni consegnando il destino del club nelle mani del sindaco Angelo Riccardi.
Il 4 agosto 2012 viene ufficializzato il ritorno di Matteo D’Arienzo alla guida della squadra[3].
Il 18 agosto 2012 in un’intervista Antonio Sdanga conferma che manterrà la carica di presidente, mentre a Lino Troiano che torna in società verrà assegnata la carica di presidente onorario.[4].
Il 12 novembre 2012, dopo 3 sconfitte di fila in campionato e dopo aver collezionato 15 punti in 10 gare, viene esonerato Matteo D’Arienzo ed il giorno dopo viene richiamato Franco Cinque.[5].
Chiude il campionato 2012-2013 al 3º posto e si qualifica così ai play-off. Il 12 maggio 2013 batte l’Audace Cerignola 2-1 al Miramare e il successivo 19 maggio sempre in casa pareggia 2-2 la finale con il Terlizzi accedendo così ai play-off nazionali in virtù del miglior piazzamento in classifica nel campionato regionale. Nella semifinale dei play-off nazionali batte in semifinale i calabresi del Rende all’andata in Calabria il 26 maggio 1-2 e al ritorno al Miramare il 2 giugno 3-0 (5-1). Accede così alla finale nazionale play-off contro i siciliani dell’Atletico Campofranco, che batte nettamente 4-0 in un gremito Miramare nella gara di andata il 9 giugno. Nella gara di ritorno perde 1-0 e per il 4-1 totale viene promossa in Serie D il 16 giugno.




Il 25 marzo 2014 dopo la sconfitta con il Brindisi nella 28ª giornata del campionato di Serie D che vede la squadra a 28 punti in zona play-out, viene esonerato Franco Cinque dopo 1 anno e mezzo e la promozione in D. Il giorno seguente viene annunciato l’arrivo il panchina di Massimiliano Vadacca (ex calciatore biancoceleste e protagonista indiscusso dieci anni prima degli anni d’ora del club). Con Vadacca la formazione bianco-celeste chiude il campionato al 11º posto, trovando la salvezza diretta a due giornate dal termine.

Nella stagione 2014/2015, il Manfredonia chiude al 10° posto in classifica, segnando 44 goal e subendo 45 reti.

Nella stagione 2015/2016, il Manfredonia chiude al 6° posto in classifica (49pt.), sfiorando per soli 3 punti i play-off per la serie c, segnando 45 goal e subendo 49 reti.


Nella stagione 2016/2017,il Manfredonia ingaggia ottimi giocatori, sia per quanto riguarda l’esperienza in campo, come Michele Pazienza (ex Napoli e Juventus), e sia per prospettiva futura come Giancarlo Malcore (passato poi l’anno successivo al Carpi in serie B). Nonostante le ottime premesse, i Sipontini chiudono la stagione al 9° posto in classifica con 44 punti, segnando 50 goal e subendo 53 reti.




La stagione 2017/2018 risulta essere molto difficile e travagliata già dal primo momento. Il Manfredonia infatti non ha una squadra pronta per affrontare la serie D, nonostante ciò riesce ad allestire un organico molto giovane fatto principalmente da ragazzi under. Alla guida della squadra arriva Giovanni Baratto, ex Turris. I sipontini però dopo un inizio travagliato con 5 sconfitte consecutive, iniziano ad ingranare sia sotto l’aspetto tecnico che sopratutto in quello tattico, riuscendo a pareggiare 5 partite una dopo l’altra e vincendo prima la partita casalinga contro lo Sporting Fulgor e poi a Cava de Tirreni contro la Cavese. Ma proprio quando sembrava che il Manfredonia potesse riuscire a salvarsi, arriva la doccia fredda con 2 punti di penalizzazione (alla fine della stagione saranno 5). La squadra sente il colpo subito e non riesce più a creare gioco, perdendo quasi tutte le partite, nonostante i ritorni del capitan Romito e La Porta nel mercato invernale. Il 15 aprile 2017, dopo il pareggio casalingo contro il Nardò, il Manfredonia è matematicamente retrocesso in Eccellenza, è certamente una delle pagine più brutte della storia calcistica sipontina. Chiude il campionato al 17°posto con 14 punti (-5 di penalizzazione), 41 goal fatti e ben 85 subiti.



Il sodalizio non formalizza l’iscrizione al successivo torneo. Con delibera della LND Puglia, viene radiato. Si costituisce il Manfredonia Calcio 1932 Società Sportiva Dilettantistica a r.l. alla quale viene concessa l’iscrizione in Prima Categoria pugliese.

Nella stagione 2018/2019, il Manfredonia si presenta ai nastri di partenza del campionato con l’intento di ammazzare il girone e chiudere il discorso promozione molto presto, ma, a mettere il bastone tra le ruote c’è la United Sly. Si capisce subito che ci sarà un testa a testa fino alla fine tra i Sipontini e i Baresi, e nonostante i biancoazzurri vincono 26 partite su 30, chiudono il campionato al 2° posto ad un solo punto dalla Sly. Il Manfredonia dovrà guadagnarsi la promozione in uno spareggio (Finale Play-Off), contro il Canosa (3° in classifica e a -20 dai Sipontini). Il 12 maggio 2019, davanti ad un Miramare gremito, il Manfredonia batte i Canosini 4-1, accedendo in Promozione Pugliese.


Nella stagione 2019/2020 il Manfredonia ha un solo obiettivo: vincere il campionato e salire in Eccellenza Pugliese, ma a contendere il titolo ai sipontini, non c’è solo il solito United Sly, ma anche la Vigor Bitritto. Manfredonia e Sly restano appaiate ai vertici della classifica fino alla 14° giornata, che vede le due corazzate l’una di fronte all’altra. L’8 Dicembre 2019, in un Miramare gremito in ogni ordine di posto (record di spettatori per il campionato di promozione), il Manfredonia riesce a battere i baresi 1-0 grazie alla rete di Trotta a 10 minuti dalla fine della partita e si porta al comando del campionato. Finisce il 2019, e i sipontini vengono insigniti di un notevole merito: sono la squadra italiana con media punti più alta d’Italia dell’anno (2.69 pt), superiore anche alla Juventus. Il Manfredonia, però, è in sofferenza e non riesce a tenere alta la concentrazione e ad inizio anno, perde punti molto importanti (tra cui la sconfitta a Bitritto), che la fanno scivolare al secondo posto, alle spalle della Sly; a farne le spese, è mister Luigi Agnelli, che viene esonerato e viene sostituito da Pino Lopolito. Il Manfredonia cerca di tenere il passo dei baresi ma viene spedito a -4 dalla vetta; l’unica speranza dei sipontini è vincere lo scontro diretto in casa della Sly e portarsi a -1. Ma a sconvolgere i piani del Manfredonia ci pensa però la pandemia Covid 19; infatti, grazie al virus, il governo e la LND decidono di terminare i campionati dilettantistici, decretando così lo United Sly campione del girone A di Promozione Pugliese. Tuttavia, il Manfredonia viene ripescato come migliore seconda squadra della Promozione, e il 13 Agosto 2020 viene ufficialmente ammesso in Eccellenza Pugliese. Un altro avvenimento degno di nota: il 13 Ottobre 2019 Pasquale Trotta diventa il primo marcatore della storia del Manfredonia Calcio di tutti i tempi, superando i 76 goal di Valerio D’Errico.




La stagione 2020/2021 avrà per la prima volta la suddivisione del campionato di Eccellenza, in due gironi; il Manfredonia viene iscritto nel girone A. Dopo la rinuncia dello Sly Trani a partecipare al campionato, il numero delle partecipanti al girone scende addirittura a 13. A fare da padrona del girone, dovrebbero essere il Barletta, il Corato, ed il Mola, club che hanno speso molto sul mercato e puntano al salto di categoria, quanto al Manfredonia invece l’obiettivo è quello di un campionato tranquillo da metà classifica. Viene costruita una squadra fatta principalmente da giovani di ottime prospettive, insieme ai senatori Doc, come Trotta, Cicerelli e Stoppiello. Il compito di allenatore viene affidato invece a Danilo Rufini, mister di Cosenza, con un’ottima esperienza e dotato di tanto carisma. Nella prima giornata contro il Mola (autentica corazzata) si capisce subito che questo nuovo Manfredonia fa del gruppo la sua forza, ed infatti riesce a vincere 4-1 disputando una partita incredibile. Nelle successive giornate i Sipontini vincono altre 2 partite e riescono a recuperare un doppio svantaggio nei minuti finali a San Severo grazie alla rete del portiere Leuci. Ma, a prendersi la scena, di nuovo, è il Covid. Infatti, una grande nuova ondata si abbatte sul mondo e di conseguenza sul mondo del calcio, e se ai professionisti viene concesso di giocare, i dilettanti dovranno fermarsi. Dopo ben 6 mesi di inattività (da ottobre), finalmente viene concesso anche ai dilettanti di poter finire il campionato, ma si dovrà disputare solo l’andata, per poi poter giocarsi la promozione tramite play-off. Rinunciano a giocare il San Marco e l’Ostuni, e così facendo restano da giocare solamente 6 partite. Il Manfredonia, solitario in testa alla classifica, sente odore di un’occasione irripetibile, poter fare il salto di categoria e tornare in serie D; vengono acquistati altri giocatori per rinforzare la Rosa in vista di questi mini campionato di 6 gare, uno su tutti il bomber Salerno. Il Manfredonia riesce a vincere in trasferta contro l’Audace Barletta, e poi in casa contro l’Orta Nova. Nella successiva giornata il Manfredonia è ospite del Trani, e si capisce fin da subito che è una giornata storta, infatti i padroni di casa con due tiri nello specchio della porta si portano sul doppio vantaggio; ma a pochi minuti dalla fine un doppio Salerno riesce a salvare il risultato e a pareggiare 2-2. Questo gruppo non molla mai, è chiaro a tutti. Dopo aver battuto il Real Siti 2-1, il Manfredonia si appresta ad ospitare il Corato, ed è una partita di fondamentale importanza, perché battendo i coratini, un posto nei play-off sarebbe assicurato. I ragazzi di Mister Rufini scendono in campo agguerriti, non concedendo nulla agli ospiti, fino a quando capitan Trotta riesce a sbloccare il match; ma un fallo sciocco di Cicerelli al 30′, ci condanna a giocare un’ora di gioco in inferiorità numerica. Il Corato va all’assalto per cercare di pareggiare la partita, ma il muro del Manfredonia non vacilla e resiste agli assalti dei neroverdi, e come ciliegina sulla torta nei minuti di recupero, un contropiede fulminante di Salerno ci permette di raddoppiare e di chiudere la pratica Corato e Play-Off. Ora resta solo un’ultima partita per concludere il campionato ed è in trasferta contro la super corazzata Barletta. Il Manfredonia ha due risultati su tre a propria disposizione per chiudere il campionato al primo posto e permettersi di giocare i play-off in casa. Il Barletta gioca benissimo nel primo tempo e dopo alcuni miracoli di Leuci, si porta in vantaggio, ma il Manfredonia non demorde e con una zampata di Trotta pareggia. Il Barletta non ci sta, e si riporta in vantaggio, ma ancora una volta un grandissimo Pasquale Trotta riesce a pareggiare. Purtroppo, una nostra disattenzione a centrocampo, spiana la strada ad un contropiede barlettano, e i padroni di casa si portano nuovamente in vantaggio, 3-2. Ma nei minuti di recupero succede l’incredibile, viene atterrato in area un giocatore del Manfredonia, rigore al 93′. Sul dischetto si presenta capitan Trotta, il pallone scotta parecchio, sui suoi piedi è scritto la storia della partita, del campionato e della posizione che occuperanno i sipontini nei play-off, ma clamorosamente Pasquale sbaglia. Il campionato si conclude così, con il Barletta primo, il Manfredonia secondo, il Corato terzo e l’Audace Barletta quarto. Iniziano le semifinali play-off ed anche se nessuno lo dice, si pensa che il Barletta con il Corato abbia vita facile, e lo stesso il Manfredonia contro l’Audace Barletta, quindi tutti si aspettano già la finale a Barletta tra biancorossi e biancocelesti. Ma appena inizia la partita del Miramare, il Manfredonia soffre su ogni pallone, facendo purtroppo una brutta gara condizionata dal tanto pressing e velocità degli avversari; infatti, l’Audace Barletta segna per ben due volte portando il risultato sul 2-0. Al 88′ quando ormai tutti avevano perso ogni speranza, ecco arrivare per il Manfredonia un calcio di rigore; sul dischetto va di nuovo Trotta, che si libera dei fantasmi di Barletta e segna, 2-1. L’Audace perde giustamente tempo, fermando le avanzate dei Sipontini, ma un recupero palla del nostro centrocampo al 95′ fa arrivare la palla a Trotta, che dal limite dell’area fa partire un bolide che si insacca in rete, 2-2, ed è il delirio al Miramare. Saranno i supplementari a decretare chi dovrà andare in finale play-off; ma purtroppo, il Manfredonia nell’arco dei 95 minuti ha speso troppo e l’Audace Barletta ne approfitta segnando il 2-3; i Sipontini spinti dal cuore riescono a trovare il pareggio del 3-3, ma l’arbitro inspiegabilmente annulla la rete; il Manfredonia non ne ha più e gli ospiti segnano il 2-4, spegnendo di fatto le speranze dei biancocelesti, nonostante il goal finale che fissa il risultato sul 3-4. Una grande delusione purtroppo, anche perché nell’altra semifinale il Corato ha vinto in casa del Barletta, accedendo in finale, quindi in caso di vittoria contro l’Audace Barletta avremmo avuto la possibilità di giocare la finale al Miramare, spinti dal nostro pubblico. Resta la grandissima stagione disputata da questi ragazzi, spinti dalla forza di un gruppo, creato e gestito da un’ottimo allenatore come Rufini.


Nella stagione 2021-2022 il Manfredonia Calcio è costretto a giocare la prima parte del campionato al comunale di Monte Sant’Angelo, per l’inagibilità del Miramare. La squadra viene affidata a Celestino Ricucci, ma purtroppo non ottiene i risultati sperati, così la società opta per il suo esonero. Viene così richiamato in riva al golfo Franco Cinque, il quale riesce a dare una bella impronta alla squadra, chiudendo il campionato al quarto posto con 44 punti in classifica (13 Vittorie, 5 Pareggi e 8 Sconfitte) e con 43 goal realizzati e 28 subiti. Purtroppo, per il nuovo regolamento Play-Off (Finalissima tra prima del Girone A e prima del Girone B) il Manfredonia non ha la possibilità di giocarsi la promozione in Serie D, concludendo quindi la sua stagione con la permanenza in Eccellenza Pugliese.

